sei al 31 dicembre, su qualcosa che volge alla fine, senti avanzare una stretta al collo, il respiro è corto, la fila di gente arriva sin fuori, tornare a casa senza fare acquisti, la impastero’ io questa massa, non posso proprio trattenermi in mezzo alle persone in carne e ossa, un tempo si chiamava timidezza, mi rifugio tra le mie pareti di gesso, posso sbrogliare qualcosa con le mani, per i pensieri è troppo tardi, si sono raggomitolati vicino al cervelletto, sono aggrappati alla paura atavica in attesa di fuggire da non si sa bene cosa, sono 30 di psicoanalisi soltanto buttati, ma la pizza è venuta bene, è giusta di sale, è elastica al tatto, si lascia lavorare agilmente, fuori gela, dentro ho calcato un cappello di lana sulla testa, mi conforta, mi riscalda, oramai faccio tutto da sola, mi impanico e mi curo, a volte sì le pillole, a volte no. Continuerà il tempo a scorrere tra il mio fare, il pensare è bandito oggi.

Daniela Del Core@2025