Daniela Del Core@2019
Di anni ne sono trascorsi e vorrei venirterlo a dire
che non furono gli alieni o un Dio qualsiasi venuto da chissà
quale parte remota e oscura della terra
non furono i fantasmi futuri quanto quelli passati
non fu per pigrizia o pavidità
la campanella suonava che bighellonavo di fuori,
pioveva e non c’erano gli ombrelli tascabili
i rimproveri te li aspettavi comunque sapevi di essere in torto
per una bazzecola qualsiasi avresti barattato la credibilità
a sfuggire l’ennesima ramanzina
non furono i popoli stranieri
non furono le caramelle degli sconosciuti
c’era una dottrina solida in fondo ai tuoi occhi
che ti pietrificava lo scatto in avanti del maratoneta
non avresti scritto alcunché di simile a Turgenev e
piangeranno la tua morte in quattro o cinque gatti,
i cani se ne andarono prima,
vorrei venirtelo a dire che ti giravano intorno sciacalli scattanti e profondissima indifferenza,
i tuoi sorrisi a vuoto i tuoi baci non ricambiati la mano non stretta il saluto non dato il riconoscimento negato
ti furono compagni fedeli.
Eppure ti amai come se tu fossi già prima,
scolpita nel marmo sbiancato,
ferma e immobile, da sempre assente.